Ediltecnico https://ediltecnico.it Il quotidiano online per professionisti tecnici Mon, 18 Mar 2024 16:37:27 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.4 https://ediltecnico.it/wp-content/uploads/2024/01/cropped-EdilTecnico_privati-1.png?w=32 Ediltecnico https://ediltecnico.it 32 32 219848428 Preselettiva Concorso Agenzia Dogane 2024: tutte le informazioni utili https://ediltecnico.it/preselettiva-concorso-agenzia-dogane-2024/ https://ediltecnico.it/preselettiva-concorso-agenzia-dogane-2024/#respond Tue, 19 Mar 2024 06:00:00 +0000 https://ediltecnico.it/?p=74153 Come sappiamo, si sono da pochi giorni concluse le iscrizioni al Concorso Agenzia Dogane 2024 per l’assunzione di 564 funzionari. In particolare 72 posti sono riservati a Ingegneri, mentre per gli altri 492 posti era possibile candidarsi con qualsiasi laurea specialistica o magistrale.

Mancano ancora i dati ufficiali sul numero di domande ricevute, ma la partecipazione è stata significativa – come evidenziato anche dalle informazioni raccolte sul Canale Telegram di Maggioli editore appositamente aperto per il concorso (>> iscriviti cliccando qui) – quindi la prova preselettiva ci sarà. Vediamo tutte le informazioni in merito.

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Concorso Agenzia Dogane e Monopoli 2024 564 posti – MANUALE completo per la prova preselettiva Teoria e Test

Il manuale si presenta come strumento indispensabile di preparazione alla prova preselettiva del Concorso indetto dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per 564 posti, suddivisi in vari profili.Il testo propone nella prima parte una selezione di simulazioni di quiz di logica con risposta commentata e le videolezioni a cura di Giuseppe Cotruvo con le tecniche di risoluzione.Nella parte seguente il manuale presenta una trattazione teorica delle altre materie richieste per la prova, ovvero:- Diritto amministrativo;- Economia politica- Lingua inglese (quiz a risposta commentata);- Office automation.Per completare la propria preparazione i candidati potranno inoltre usufruire del simulatore di quiz online per potersi esercitare con i quiz dei concorsi precedenti e verificare la propria preparazione.Nella sezione online collegata al libro saranno disponibili anche nuove videolezioni di logica con tecniche di risoluzione e suggerimenti utili del prof. Cotruvo.Giuseppe CotruvoÈ uno dei più conosciuti e apprezzati esperti nazionali di didattica e manualistica concorsuale: vanta un’esperienza ultradecennale nell’insegnamento della quizzistica di logica ed è autore di decine di manuali editi da Maggioli.Luigi TramontanoGiurista, già docente a contratto presso la Scuola di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, è autore di numerosissime pubblicazioni giuridiche ed esperto di Tecnica legislativa, curatore di prestigiose banche dati legislative e direttore scientifico di corsi accreditati di preparazione per l’esame di abilitazione alla professione forense.

Giuseppe Cotruvo, Luigi Tramontano | Maggioli Editore

Ricordiamo che i profili ricercati dal bando di concorso erano i seguenti:

  • Funzionario amministrativo tributario: 487 posti – Codice ADM/FAMM;
  • Funzionario amministrativo tributario esperto in comunicazione: 5 posti – Codice ADM/COM;
  • Funzionario Tecnico Professionale esperto nel settore delle accise: 72 posti – Codice ADM/ING.

L’ultimo dei tre profili, ADM/ING, quello riservato ai candidati in possesso di Laurea in Ingegneria e iscrizione all’albo degli Ingegneri, non prevede lo svolgimento della prova preselettiva, che quindi interesserà solo i profili ADM/FAM e ADM/COM.

Indice

Preselettiva Concorso Agenzia Dogane 2024: materie

La prova preselettiva – prevista solo per i profili da amministrativo tributario e amministrativo tributario esperto in comunicazione – consiste in un test di 50 domande a risposta multipla, con tre opzioni di risposta, da completare in 50 minuti. Sono previste misure compensative per candidati con DSA; i candidati con disabilità ≥ 80% sono esonerati dalla preselettiva, previa dichiarazione e documentazione nella domanda.

Il test (che non prevede la pubblicazione preventiva della banca dati) sarà così strutturato:

  • 30 domande attitudinali per la verifica della capacità logico-deduttiva e di ragionamento logico-matematico,
  • 5 domande di diritto amministrativo,
  • 5 domande di economia politica,
  • 5 domande di lingua inglese,
  • 5 domande di conoscenza base degli strumenti di office automation.

Tutte le materie sono trattate in questo volume, disponibile anche su Amazon:

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Concorso Agenzia Dogane e Monopoli 2024 564 posti – MANUALE completo per la prova preselettiva Teoria e Test

Il manuale si presenta come strumento indispensabile di preparazione alla prova preselettiva del Concorso indetto dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per 564 posti, suddivisi in vari profili.Il testo propone nella prima parte una selezione di simulazioni di quiz di logica con risposta commentata e le videolezioni a cura di Giuseppe Cotruvo con le tecniche di risoluzione.Nella parte seguente il manuale presenta una trattazione teorica delle altre materie richieste per la prova, ovvero:- Diritto amministrativo;- Economia politica- Lingua inglese (quiz a risposta commentata);- Office automation.Per completare la propria preparazione i candidati potranno inoltre usufruire del simulatore di quiz online per potersi esercitare con i quiz dei concorsi precedenti e verificare la propria preparazione.Nella sezione online collegata al libro saranno disponibili anche nuove videolezioni di logica con tecniche di risoluzione e suggerimenti utili del prof. Cotruvo.Giuseppe CotruvoÈ uno dei più conosciuti e apprezzati esperti nazionali di didattica e manualistica concorsuale: vanta un’esperienza ultradecennale nell’insegnamento della quizzistica di logica ed è autore di decine di manuali editi da Maggioli.Luigi TramontanoGiurista, già docente a contratto presso la Scuola di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, è autore di numerosissime pubblicazioni giuridiche ed esperto di Tecnica legislativa, curatore di prestigiose banche dati legislative e direttore scientifico di corsi accreditati di preparazione per l’esame di abilitazione alla professione forense.

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Preselettiva Concorso Agenzia Dogane 2024: punteggio

Ogni domanda avrà 3 opzioni di risposta, con una sola risposta corretta. Il sistema di valutazione prevede:

  • +1 punto per ogni risposta esatta,
  • 0 punti per risposte non date,
  • -0.33 punti per risposte errate.

Il punteggio massimo è di 50 punti, senza un minimo per il superamento.

Al termine della preselettiva, sulla base del punteggio conseguito dai candidati verrà formulato un elenco per ciascun codice di concorso e per ogni ambito territoriale. Accederà poi alla prova scritta un numero di candidati pari a 10 volte il numero dei posti previsto per ciascun codice di concorso per ogni ambito territoriale, più eventuali candidati collocatisi a parità di punteggio all’ultimo posto utile in ordine di graduatoria.

Preselettiva Concorso Agenzia Dogane 2024: distribuzione posti

I posti sono distribuiti tra vari ambiti territoriali, con specifiche allocazioni per ogni codice di concorso.

CodicePostiAmbito territoriale
ADM/FAMM487 (di cui 13 riservati alla Provincia Autonoma di Bolzano)Lombardia (85), Piemonte (60), Liguria (30), Valle d’Aosta (4), Veneto (60), Friuli Venezia Giulia (30), Emilia Romagna (55), Marche (15), Toscana (40), Umbria (15), Lazio (20), Roma – Strutture Centrali (60)
ADM/COM5Roma – Strutture Centrali 
ADM/ING72 (di cui 1 riservato alla Provincia Autonoma di Bolzano)Lombardia (10), Piemonte (10), Liguria (5), Valle d’Aosta (1), Veneto (10), Friuli Venezia Giulia (5), Emilia Romagna (5), Marche (5), Toscana (5), Umbria (5), Lazio (5), Roma – Strutture Centrali (5)

Preselettiva Concorso Agenzia Dogane 2024: preparazione

Per la preparazione alla preselettiva del Concorso Agenzia Dogane 2024 consigliamo vari strumenti:

Per esercitarsi con i quiz, consigliamo anche questo simulatore gratuito, anch’esso predisposto da Maggioli editore. Infine suggeriamo il Corso online di preparazione alla preselettiva – a cura di Giuseppe Cotruvo, Luciano Manelli, Alessia Liberatori e Luigi Tramontano – strutturato in 30 lezioni su tutte le materie della prova (è previsto uno sconto di 15 euro sul corso per chi acquista il manuale).

Il manuale per la preselettiva è disponibile anche su Amazon:

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Concorso Agenzia Dogane e Monopoli 2024 564 posti – MANUALE completo per la prova preselettiva Teoria e Test

Il manuale si presenta come strumento indispensabile di preparazione alla prova preselettiva del Concorso indetto dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per 564 posti, suddivisi in vari profili.Il testo propone nella prima parte una selezione di simulazioni di quiz di logica con risposta commentata e le videolezioni a cura di Giuseppe Cotruvo con le tecniche di risoluzione.Nella parte seguente il manuale presenta una trattazione teorica delle altre materie richieste per la prova, ovvero:- Diritto amministrativo;- Economia politica- Lingua inglese (quiz a risposta commentata);- Office automation.Per completare la propria preparazione i candidati potranno inoltre usufruire del simulatore di quiz online per potersi esercitare con i quiz dei concorsi precedenti e verificare la propria preparazione.Nella sezione online collegata al libro saranno disponibili anche nuove videolezioni di logica con tecniche di risoluzione e suggerimenti utili del prof. Cotruvo.Giuseppe CotruvoÈ uno dei più conosciuti e apprezzati esperti nazionali di didattica e manualistica concorsuale: vanta un’esperienza ultradecennale nell’insegnamento della quizzistica di logica ed è autore di decine di manuali editi da Maggioli.Luigi TramontanoGiurista, già docente a contratto presso la Scuola di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, è autore di numerosissime pubblicazioni giuridiche ed esperto di Tecnica legislativa, curatore di prestigiose banche dati legislative e direttore scientifico di corsi accreditati di preparazione per l’esame di abilitazione alla professione forense.

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No alla sopraelevazione in condominio se compromessi integrità e aspetto edificio https://ediltecnico.it/no-sopraelevazione-condominio-se-compromessi-integrita-aspetto/ https://ediltecnico.it/no-sopraelevazione-condominio-se-compromessi-integrita-aspetto/#respond Tue, 19 Mar 2024 06:00:00 +0000 https://ediltecnico.it/?p=74248 Il tema della soprelevazione in condominio è oggetto della sentenza del Tribunale di Velletri (NRG 8097/2017), ripresa anche da ilsole24ore.com.

La disputa è tra condomini. Il convenuto ha effettuato lavori di sopraelevazione sul suo appartamento, posto al terzo piano dello stabile modificando la struttura originale con l’aggiunta di una tettoia e la trasformazione di alcuni locali, in violazione del divieto espresso in assemblea e delle normative vigenti, comprese quelle antisismiche. Questi lavori hanno alterato l’aspetto architettonico dell’edificio e potrebbero avere influenzato negativamente le condizioni statiche dello stesso.

La parte attrice ha quindi chiesto al Tribunale di ordinare la demolizione delle opere realizzate e il ripristino dello stato dei luoghi precedente i lavori.

Il convenuto ha difeso la regolarità e la legittimità delle sue azioni, sostenendo che le modifiche sono state fatte nel rispetto delle norme e che non hanno pregiudicato il decoro dell’edificio.

Il Tribunale, in risposta, ha valutato che le modifiche apportate dall’imputato devono essere considerate quale sopraelevazione non autorizzata in quanto realizzata in violazione delle norme antisismiche e senza una verifica adeguata delle condizioni statiche dell’edificio. Pertanto il giudice ha ordinando la demolizione del manufatto realizzato dal convenuto e condannandolo a pagare le spese legali e quelle relative alla consulenza tecnica.

Nella sentenza vengono riepilogati gli aspetti che disciplinano la sopraelevazione per la quale la giurisprudenza intende ogni ipotesi d’incremento delle superfici e volumetria, indipendentemente dal fatto ch’esso dipenda dall’innalzamento dell’altezza del fabbricato. Inoltre, vengono anche ricordati i limiti ai quali è sottoposto il diritto di sopraelevazione, ovvero: condizioni statiche, pregiudizio delle linee architettoniche e quello della diminuzione di aria e di luce.

Vediamo nel dettaglio cosa sostiene la parte convenuta, la parte attrice e la risposta del Tribunale.

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Indice

La pozione del convenuto: rispetto delle norme e nessuna violazione del decoro

Il convenuto sostiene che la tettoia realizzata è stata regolarmente denunciata al comune ed era già presente al momento dell’acquisto dell’abitazione, suggerendo quindi che non si tratta di una modifica recente o non autorizzata. Inoltre, si legge nella sentenza che I lavori di modifica sono stati realizzati nel pieno rispetto delle normative vigenti, evidenziando che non c’è stata alcuna violazione delle leggi applicabili durante la loro esecuzione.

Le modifiche sono state effettuate dopo aver ottenuto il permesso dal comune, indicando che c’è stata un’autorizzazione formale per le modifiche apportate. Le opere realizzate non hanno violato il decoro architettonico dell’edificio, suggerendo che le modifiche non hanno compromesso l’estetica o l’integrità strutturale dell’edificio in modo significativo.

In sostanza, il convenuto afferma di aver agito in modo legittimo e conforme alle norme, e che le modifiche non hanno pregiudicato l’edificio né dal punto di vista estetico né da quello della sicurezza.

La posizione della parte attrice: violato il divieto dell’assemblea

La parte attrice sostiene che il convenuto ha effettuato lavori nel suo appartamento, situato al terzo piano dello stabile, che hanno modificato l’originaria conformazione dell’immobile. Queste modifiche includono la realizzazione di una tettoia ad “elle” sul terrazzo, nonostante il divieto espresso dall’assemblea condominiale.

Alla fine del 2016, il convenuto ha intrapreso lavori di recupero delle superfici nei locali sottotetto, che si sono conclusi nel 2017. Questi lavori hanno trasformato parte del terrazzo coperto in soggiorno e hanno incluso l’apertura di nuove finestre in corrispondenza della camera da letto e del bagno.

Le opere realizzate dal convenuto sono state effettuate in violazione della normativa antisismica, il che potrebbe avere compromesso le condizioni statiche dell’edificio.

La parte attrice richiede, quindi, al Tribunale di condannare il convenuto alla demolizione e/o rimozione delle opere realizzate in violazione del regolamento di condominio e della normativa vigente, e al ripristino dello stato dei luoghi preesistente a tali lavori.

La risposta del Tribunale

Il Tribunale risponde accogliendo la richiesta della parte attrice, stabilendo che: l’intervento eseguito dal convenuto deve essere qualificato come sopraelevazione, considerando l’avvenuta trasformazione dei locali preesistenti mediante l’incremento delle superfici e delle volumetrie. Questa sopraelevazione è avvenuta in violazione della normativa antisismica e senza una previa verifica delle condizioni statiche dell’edificio.

Il Tribunale sottolinea poi che la sopraelevazione non è consentita dalle condizioni statiche dell’edificio e non è stata dimostrata la sicurezza antisismica dell’opera eseguita e dell’intero edificio. Inoltre, l’intervento ha alterato sia l’aspetto architettonico sia le condizioni statiche dell’edificio.

In assenza di preventive indagini conoscitive e verifiche tecniche circa l’incidenza sui carichi permanenti e sui sovraccarichi accidentali dell’edificio, l’intervento ha causato un pregiudizio statico.

Di conseguenza, il Tribunale ordina al convenuto di procedere alla immediata demolizione del manufatto realizzato sul lastrico di sua esclusiva proprietà e condanna la parte convenuta al pagamento delle spese di lite e delle spese di consulenza tecnica ufficiale (CTU), riconoscendo quindi la legittimità delle preoccupazioni espresse dalla parte attrice riguardo la legalità e la sicurezza delle modifiche apportate dall’imputato.

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Ripristino facciate cappotto termico: ARD Raccanello presenta il Sistema Rebuild https://ediltecnico.it/ripristino-facciate-cappotto-termico-ard-raccanello-sistema-rebuild/ https://ediltecnico.it/ripristino-facciate-cappotto-termico-ard-raccanello-sistema-rebuild/#respond Tue, 19 Mar 2024 05:00:00 +0000 https://ediltecnico.it/?p=74354 La tecnologia dell’isolamento termico a cappotto è utilizzata nelle ristrutturazioni così come nelle nuove costruzioni, per l’efficientamento energetico degli edifici. Con il passare del tempo o a causa degli agenti atmosferici, cominciano a palesarsi ammaloramenti di diversa entità sulle facciate che richiedono appropriati interventi di manutenzione.

Per far fronte a queste criticità sempre più diffuse, anche a causa di una non corretta posa, ARD Raccanello, azienda leader nella produzione e commercializzazione di sistemi vernicianti per l’edilizia professionale, presenta il Sistema Rebuild, un’innovativa tecnologia sostenibile per il ripristino e la manutenzione di sistemi di isolamento termico a cappotto ammalorati, senza l’utilizzo di prodotti cementizi.

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Danneggiamento facciate: le cause

Le problematiche variano da cantiere a cantiere: dalle colonizzazioni biologiche alla formazione di cavillature e fessurazioni, da rigonfiamenti e spanciamenti fino a vere e proprie rotture. Anche gli agenti atmosferici estremi, come ad esempio la grandine, possono giocare un ruolo determinante nel danneggiamento delle facciate.

L’azienda vanta una lunga e consolidata esperienza sia in cantiere, nella soluzione di patologie legate al degrado delle superfici, che nel proprio centro di ricerca e sviluppo, con uno studio continuo e sempre più
all’avanguardia sugli elastomeri, sui formulati, sulle casistiche legate alle escursioni termiche e su tecnologie ad essi collegate.

Proprio da questa esperienza nascono Rebuild Intonaclima L, rivestimento acrilsilossanico elastomerico a grana 1,5 mm, e Rebuild Fondo L, fondo rasante elastomerico in pasta. Entrambi i prodotti sono realizzati
con una particolare tecnologia green a base di microsfere di vetro totalmente riciclato, proveniente da frazioni non più utilizzabili per la produzione di bottiglie e bicchieri: sono pertanto alleggeriti, garantendo un peso in parete ridotto fino al 25% rispetto ad un tradizionale prodotto a pari granulometria.

Sono protetti da attacco di muffa e alghe, garantendo così una lunga durabilità degli interventi, e la finitura è caratterizzata da tecnologia HALS (Hindered Amine Light Stabilizer), per una massima protezione al degrado del sole e alle intemperie.

Ripristino facciate cappotto termico: le soluzioni Rebuild

La tecnologia Rebuild, inoltre, protegge maggiormente le facciate da eventi metereologici straordinari (come la grandine), grazie a una resistenza agli urti molto elevata (fino a 30J).

L’innovativo Sistema Rebuild è la soluzione sostenibile di ARD Raccanello per il ripristino di vecchi sistemi di isolamento termico a cappotto ammalorati.

Ripristino facciate cappotto termico: ARD Raccanello presenta il Sistema Rebuild 03 Sistema Rebuild prima red
Foto 1_Sistema Rebuild: prima dell’applicazione ©ARD Raccanello
Ripristino facciate cappotto termico: ARD Raccanello presenta il Sistema Rebuild 04 Sistema Rebuild dopo red
Foto 2_Sistema Rebuild: dopo l’applicazione ©ARD Raccanello

Rebuild Intonaclima L

Scheda tecnica:

  • Innovativo rivestimento alleggerito grana 1,5 mm per superfici murali esterne
  • Contiene microsfere in vetro totalmente di riciclo
  • Peso ridotto fino al 25% in parete rispetto a un normale rivestimento di pari grana
  • Caratteristiche elastomeriche (Classe A2 per UNI 1062-7)
  • Resistente a muffe e alghe (UNI EN 15457 e UNI EN 15458)
  • Tecnologia HALS (Hindered Amine Light Stabilizer) per garantire massima protezione al degrado
  • del sole e alle intemperie
  • Classe di reazione al fuoco EN13501-1: A2s1, d0
Ripristino facciate cappotto termico: ARD Raccanello presenta il Sistema Rebuild Rebuild Intonaclima L red e1710778609772

Rebuild fondo L

Scheda tecnica:

  • Innovativo fondo alleggerito in pasta per superfici murali esterne
  • Contiene microsfere in vetro totalmente di riciclo
  • Peso ridotto fini al 25% in parete rispetto a un normale prodotto di pari granulometria
  • Caratteristiche elastomeriche (Classe A4 per UNI 1062-7)
  • Resistente a muffe e alghe (UNI EN 15457 e UNI EN 15458)
  • Riduce molto le tempistiche di intervento, non necessitando maturazione rispetto ai fondi tradizionali cementizi
Ripristino facciate cappotto termico: ARD Raccanello presenta il Sistema Rebuild Rebuild Fondo L red e1710778586738

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ard-raccanello.it

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Dopo il Superbonus ci sarà il Climabonus? https://ediltecnico.it/dopo-superbonus-climabonus/ https://ediltecnico.it/dopo-superbonus-climabonus/#respond Mon, 18 Mar 2024 06:10:00 +0000 https://ediltecnico.it/?p=74211 L’Europa si muove decisa verso una maggiore efficienza energetica degli edifici, l’approvazione della Direttiva Case Green conferma la direzione.

Quando l’era Superbonus sembrava ormai essere chiusa, ecco che si riapre la questione riforma Bonus Edilizi.

A tal proposito Marco Granelli, presidente di Confartigianato, parla di un passaggio dall’“era disordinata” del Superbonus ad una stabilità garantita dal Climabonus. Questa transizione rappresenta non solo una sfida, ma anche un’opportunità imperdibile per valorizzare il patrimonio di edilizia residenziale nazionale e europeo.

Granelli ha dichiarato: “L’Italia ha dimostrato, con il sistema degli eco bonus, una buona capacità di intervento per la messa in efficienza degli edifici. Partiamo da una condizione certamente più avanzata rispetto ad altri Stati europei, ma l’ambizione della nuova direttiva sulla efficienza energetica pone certamente delle sfide impegnative che possono essere affrontate soltanto attraverso una adeguata politica nazionale ed europea tesa a valorizzare il nostro patrimonio di edilizia residenziale. Gli investimenti green sulle case hanno un ritorno positivo non soltanto in termini di risparmio energetico, ma anche per quanto concerne il valore economico degli immobili e le condizioni di miglior comfort nelle abitazioni”.

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La Casa a Consumo Zero

L’efficientamento energetico degli edifici è un tema ineludibile, che sta comportando e comporterà, sempre più in futuro, una vera e propria rivoluzione (tecnologica e progettuale) per i tecnici e i progettisti, a partire dalla direttiva EPBD (c.d. direttiva Case Green). Questo manuale si prefigge lo scopo di accompagnare e aiutare il lettore nel comprendere e governare le nuove modalità progettuali che porteranno entro il 2050 il nostro parco immobiliare a essere “a emissioni zero”.L’opera, in particolare, fornisce informazioni, consigli di buona pratica e spunti di riflessione utili sia in fase di progettazione che in fase di realizzazione degli interventi, offrendo una solida impostazione rispetto a quali siano gli aspetti da tenere in considerazione e a come affrontarli.Il manuale approfondisce l’aspetto dell’efficientamento energetico finalizzato alla riduzione dei consumi.Lo scopo è duplice: fornire un’analisi critica delle principali tecnologie impiegate in ambito edilizio per gli interventi di efficientamento energetico, tanto negli edifici di nuova costruzione quanto negli edifici esistenti, e promuovere un approccio progettuale olistico, che consenta di non perdere di vista il quadro d’insieme, per garantire – oltre il risparmio energetico anche il comfort termoigrometrico ed acustico, la sicurezza strutturale e antincendio dei fabbricati.Virginia Luisella PascaleProgettista e DL specializzata in interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Ha conseguito la Laurea Specialistica in Ingegneria presso il Politecnico di Milano ed è iscritta all’Ordine Ingegneri di Milano, presso cui partecipa attivamente ai lavori di diverse Commissioni. Ha svolto attività di progettazione e project management per gli appalti del sito Expo2015 e attualmente si occupa di interventi di ristrutturazione, efficientamento energetico e risanamento acustico di edifici esistenti. Svolge attività di docenza, per corsi di formazione inerenti la prestazione energetica e acustica degli edifici. È abilitata come Certificatore energetico di Regione Lombardia, Tecnico Competente in Acustica, Professionista Antincendio e Coordinatore per la sicurezza, è inoltre iscritta all’Albo nazionale CTU.

Virginia Luisella Pascale | Maggioli Editore 2024

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Il contesto europeo e nazionale

Come evidenziato da Confartigianato, il settore edilizio rappresenta uno dei maggiori consumatori di energia in Europa, nonché una fonte significativa di emissioni di gas serra. Con il 40% dei consumi finali di energia e il 36% delle emissioni attribuibili agli edifici, la necessità di una transizione verso un’edilizia green appare evidente. L’Italia, grazie ai Bonus Edilizi, ha già compiuto passi significativi, dimostrando una notevole capacità di intervento.

Nonostante le buone premesse, l’Italia si trova di fronte a una sfida di notevoli proporzioni: più della metà delle abitazioni residenziali (54,1%) sono in condizioni di grave inefficienza energetica. Questo dato si traduce in un fabbisogno di intervento su circa 19,1 milioni di immobili, un’impresa titanica che ha visto il Superbonus come protagonista negli ultimi anni, con interventi su 122mila condomini e 359 mila edifici unifamiliari o indipendenti.

Climabonus europeo

La direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici pone obiettivi ambiziosi, con una riduzione dei consumi prevista del 16% entro il 2023 e un target di emissioni zero al 2050. Per raggiungere tali traguardi, Granelli sottolinea l’importanza di una politica fiscale europea che supporti gli sforzi nazionali verso l’efficienza energetica. Inoltre, evidenzia l’esigenza di un intervento europeo che sfrutti lo schema di NextGenerationEU per garantire un sistema di incentivi stabile nel tempo.

Il passaggio dal Superbonus al Climabonus potrebbe rappresentare una maturazione nell’approccio agli incentivi per l’efficienza energetica. Mentre il Superbonus ha rappresentato un importante stimolo per gli interventi di ristrutturazione, la nuova fase richiede una maggiore organizzazione e stabilità.

Granelli sottolinea che questo cambio è essenziale per dare certezza alle famiglie e alle imprese, incoraggiando investimenti green che, oltre a ridurre i consumi energetici e le emissioni, possano incrementare il valore economico degli immobili e migliorarne il comfort abitativo.

Il futuro del Superbonus è il Climabonus?

Il Superbonus, introdotto per incentivare gli interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico, ha dimostrato un impatto significativo nel 2023, ma il dato non cala nel 2024. Secondo l’Enea, al 29 febbraio 2024, gli investimenti ammessi a detrazione hanno superato i 111 miliardi di euro e le detrazioni maturate per i lavori conclusi hanno raggiunto i 114,4 miliardi di euro. Questi dati riflettono l’ampio utilizzo del Superbonus, coinvolgendo oltre 480.000 edifici in Italia.

Dopo il Superbonus ci sarà il Climabonus? La sfida è complessa, ma attraverso politiche nazionali ed europee coordinate, incentivi stabili e la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, è possibile trasformare il patrimonio edilizio in un esempio di sostenibilità e innovazione segnando l’inizio di una nuova era per l’edilizia green in Italia e in Europa.

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Quali e come i Bonus Edilizi possono essere riutilizzati? https://ediltecnico.it/bonus-edilizi-riutilizzati/ https://ediltecnico.it/bonus-edilizi-riutilizzati/#respond Mon, 18 Mar 2024 06:00:00 +0000 https://ediltecnico.it/?p=73805 Bonus casa confermato al 50% fino a fine anno, poi non si sa. Di qui a dicembre c’è però ancora tempo per approfittare delle agevolazioni.

Ma chi ne ha già usufruito in passato usando tutto il plafond di spesa a disposizione potrà avere la detrazione di nuovo se deve fare altri lavori?

Se sì, si potrà approfittare anche di un “nuovo” bonus mobili nel 2024?

Vediamo cosa dice l’Agenzia delle Entrate.

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Bonus Infissi e Serramenti – eBook in pdf

L’eBook fornisce una guida completa e dettagliata su come ottenere agevolazioni fiscali per la sostituzione di infissi in immobili ad uso abitativo e edifici di qualsiasi destinazione d’uso. Vengono fornite informazioni dettagliate sugli interventi e sulle regole per ottenere agevolazioni fiscali per la sostituzione di infissi, porte esterne, scuri, tapparelle e vetrate panoramiche. Il testo è diviso in due parti: la prima parte riguarda gli interventi e le regole per ottenere agevolazioni fiscali per gli immobili ad uso abitativo, mentre la seconda parte riguarda l’Ecobonus per gli interventi sugli edifici di qualsiasi categoria catastale. Vengono forniti modelli per richiedere l’IVA ridotta al 10% per gli interventi che riguardano le parti staccate dei serramenti e l’autocertificazione per la detrazione relativa all’edilizia libera.Tra i contenuti si evidenziano i seguenti focus.AGEVOLAZIONI PER IMMOBILI AD USO ABITATIVOInformazioni dettagliate sugli interventi, sulle ristrutturazioni e sulle regole per ottenere agevolazioni fiscali per la sostituzione di infissi, porte esterne, scuri, tapparelle e vetrate panoramiche negli immobili ad uso abitativo. Vengono fornite indicazioni operative tratte da documenti di prassi dell’Agenzia delle Entrate, circolari e risposte ad interpelli. Vengono inoltre forniti modelli per richiedere l’IVA ridotta al 10% per gli interventi che riguardano le parti staccate dei serramenti e l’autocertificazione per la detrazione relativa all’edilizia libera.ECOBONUS PER EDIFICI DI QUALSIASI CATEGORIA CATASTALEIl lettore troverà analisi dettagliate sugli interventi e sulle regole per ottenere l’Ecobonus per gli interventi sugli edifici di qualsiasi categoria catastale. Vengono fornite indicazioni operative tratte da documenti di prassi dell’Agenzia delle Entrate, circolari e risposte ad interpelli. Vengono inoltre forniti modelli per richiedere l’IVA ridotta al 10% per gli interventi che riguardano le parti staccate dei serramenti e l’autocertificazione per la detrazione relativa all’edilizia libera.BONUS INFISSI PER IMMOBILI AD USO ABITATIVOL’eBook offre precise indicazioni sul Bonus infissi per gli immobili ad uso abitativo. Vengono fornite informazioni sulle regole ed i requisiti per ottenere la detrazione del 50% prevista dall’art. 16-bis del d.P.R. 917/1986. Viene fornita una lista dettagliata degli interventi ammessi a godere dell’agevolazione fiscale. INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA SUGLI INFISSI E SERRAMENTIGli interventi di manutenzione straordinaria che riguardano gli infissi e serramenti. Vengono fornite informazioni sulle regole ed i requisiti per ottenere le agevolazioni fiscali previste per tali interventi.APPLICAZIONE DELL’IVA AGEVOLATA DEL 10% SUGLI INFISSI E SERRAMENTIL’opera fornisce informazioni dettagliate sull’applicazione dell’IVA agevolata del 10% sugli infissi e serramenti. Vengono fornite informazioni sulle regole e le condizioni per beneficiare dell’agevolazione fiscale.MODELLI DI AUTOCERTIFICAZIONEPresenti i modelli di autocertificazione per l’IVA ridotta al 10% e per la detrazione relativa all’edilizia libera. Questi modelli consentono ai contribuenti di compilare in modo corretto e completo la documentazione necessaria per beneficiare delle detrazioni fiscali disponibili.Antonella DonatiGiornalista professionista, ha al suo attivo diversi anni di giornalismo parlamentare con particolare attenzione all’approvazione delle misure di carattere finanziario e alle manovre di bilancio. In questo ambito si occupa espressamente di tematiche fiscali, contributive e previdenziali. È autrice di numerosi volumi, articoli e saggi in materia

Antonella Donati | Maggioli Editore 2024

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Tetto di spesa unico per i lavori che proseguono in più anni: un esempio

Per gli interventi che danno diritto alla detrazione del 50% in 10 anni secondo le regole previste dall’art. 16-bis del TUIR, è fissato un tetto di spesa di 96.000 euro. Come sottolineato dalle Entrate, si tratta di un ammontare massimo annuale, e non legato all’immobile ma riferito all’intervento.

Un esempio concreto. Supponiamo di aver aperto una CILA nel 2020 per ristrutturare completamente l’appartamento spostando tramezzi, creando un secondo bagno, rifacendo gli impianti e gli infissi. Lavori iniziati nel 2020 con una spesa di 50.000 euro e conclusi nel 2021 con altri 46.000 euro. Ebbene in questo caso dato che l’intervento è unico, ai fini della verifica del tetto di spesa ammesso alla detrazione bisogna sommare i costi sostenuti anche se materialmente le spese sono state pagate in più anni. Quindi di fatto il plafond di 96.000 euro in questo caso è stato esaurito.

Bonus rinnovato per interventi autonomi

Il dubbio allora è: se oggi c’è l’esigenza di fare nuovi lavori oggi, ad esempio installare i pannelli fotovoltaici,  come ci si deve regolare?

Ebbene si può spendere nuovamente fino a 96.000 euro, senza tener conto di quanto già speso in passato. Questo perché, come chiarito dalle Entrate anche nell’ultima circolare dedicata ai Bonus sulla casa, la n. 17 del 26 giugno 2023, solo quando gli interventi realizzati in ciascun anno consistano nella mera prosecuzione di lavori iniziati in passato ai fini del plafond occorre tenere conto anche delle spese pregresse.

Se invece si tratta di interventi autonomi questo vincolo non si applica. Occorre solo dimostrare che si tratta di interventi autonomi rispetto a quelli del passato. In sostanza si deve dimostrare che il nuovo intervento è autonomamente detraibile, in quanto non ha alcun rapporto con altri lavori già effettuati.

Quali sono gli interventi autonomi

Per dimostrare che si tratta di intervento autonomo l’Agenzia richiede in alternativa uno o l’altro dei seguenti documenti:

  • il titolo abilitativo, quando è necessario in base alla normativa edilizia;
  • un’autocertificazione quando si tratta di edilizia libera.

Chiaramente le fatture dettagliate rispetto all’intervento eseguito in questo secondo caso forniranno il supporto indispensabile.  Tornando al nostro esempio, infatti, anche senza CILA è del tutto evidente che installare dei pannelli solari è un intervento che non può essere considerato come la prosecuzione di quello relativo alla ristrutturazione edilizia vera e propria.

Doppio bonus casa e anche doppio bonus mobili?

A questo punto è lecito chiedersi se questo stesso ragionamento si applica anche al bonus mobili. Ossia visto che si può avere più volte il bonus casa, si può avere di nuovo anche il bonus mobili, oppure bisogna considerare quanto già speso in passato per restare nel plafond? Ebbene anche in questo caso viene in soccorso la circolare 17 nella quale si precisa che in caso di interventi di ristrutturazione che non siano la semplice prosecuzione di quelli realizzati in precedenza per gli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici si deve tener conto delle eventuali spese già sostenute solo se collegate ad interventi edilizi effettuati nello stesso anno o nell’anno precedente.

Non si tiene conto, invece, delle eventuali spese sostenute negli anni ancora precedenti, dato che la norma non lo richiede. Quindi nuovi lavori nel 2024, rispetto a quelli conclusi nel 2021, e anche “nuovo” bonus mobili.

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Permesso in sanatoria, non senza autorizzazione sismica: un caso recente e una rassegna di sentenze https://ediltecnico.it/permesso-in-sanatoria-autorizzazione-sismica-sentenze/ https://ediltecnico.it/permesso-in-sanatoria-autorizzazione-sismica-sentenze/#respond Mon, 18 Mar 2024 06:00:00 +0000 https://ediltecnico.it/?p=73952 Presupposto di validità e condizione di efficacia del permesso di costruire in sanatoria è il rispetto non solo delle norme urbanistiche ma anche di quelle edilizie, tra le quali sicuramente rientrano quelle in materia sismica e di sicurezza: è quanto ribadito dal TAR Campania, Napoli, sez. VIII, nella sent. 26 febbraio 2024, n. 1271, nel negare un accertamento di conformità ex art. 36 del Testo Unico Edilizia nella cui richiesta non risultava alcun provvedimento di autorizzazione sismica in sanatoria.

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Rilascio permesso di costruire e dichiarazione di conformità

D’altra parte, in modo simmetrico, ai fini del rilascio del permesso di costruire è necessario che la domanda sia “accompagnata da una dichiarazione del progettista abilitato che asseveri la conformità del progetto agli strumenti urbanistici approvati ed adottati, ai regolamenti edilizi vigenti, e alle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia e, in particolare, alle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, alle norme relative all’efficienza energetica[1] e il responsabile dello Sportello Unico per l’edilizia in tale procedimento acquisisce “gli atti di assenso, comunque denominati, necessari ai fini della realizzazione dell’intervento edilizio” e “nel novero di tali assensi rientrano, in particolare… c) le autorizzazioni e le certificazioni del competente ufficio tecnico della regione, per le costruzioni in zone sismiche di cui agli articoli 61, 62 e 94[2].
 
Vale, inoltre, rammentare che il Comune esercita la vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia nel territorio comunale per assicurarne la rispondenza alle norme di legge e di regolamento, alle prescrizioni degli strumenti urbanistici ed alle modalità esecutive fissate nei titoli abilitati[3] e a tal fine costituiscono variazioni essenziali al permesso di costruire quelle che concretano “violazioni delle norme vigenti in materia di edilizia antisismica, quando non attenga a fatti procedurali[4].

In altre parole, il Comune non può, in base alla richiamata normativa, concedere il titolo in sanatoria in assenza della documentazione che attesti la corrispondenza dell’intervento alla normativa antisismica.

Doppia conformità norme sismiche: la giurisprudenza

Già in precedenza la giurisprudenza si era espressa in termini similari in numerose occasioni, confermando l’orientamento negativo.

Il TAR Campania, Napoli, sez. VII, nella sent. 20 maggio 2022, n. 3450, aveva affermato che in caso di opere ricadenti in zona sismica trova applicazione la disposizione di cui all’art. 94 del Testo Unico Edilizia, secondo cui, fermo restando l’obbligo del titolo abilitativo all’intervento edilizio, nelle località sismiche, ad eccezione di quelle a bassa sismicità all’uopo indicate nei decreti di cui all’art. 83, non si possono iniziare lavori senza preventiva autorizzazione scritta del competente ufficio tecnico della Regione.

Pertanto, per gli interventi soggetti a permesso di costruire o consentiti a seguito di denuncia che ricadono in area sismica, la verifica della doppia conformità, alla quale l’art. 36 del Testo Unico Edilizia subordina il rilascio dell’accertamento di conformità in sanatoria, deve riferirsi anche al rispetto delle norme sismiche, da comprendersi nelle norme per l’edilizia, sia al momento della realizzazione dell’intervento che al momento della presentazione della domanda di sanatoria.

Ancora, il TAR Campania, Napoli, sez. VIII, nella sent. 1° marzo 2021, n. 1347, aveva osservato che l’applicazione dell’istituto dell’accertamento di conformità non può che essere armonizzata con i successivi artt. 96, 98, 99 e 100, che delineano le uniche modalità attraverso le quali la legge rende possibile pervenire all’effetto utile di conservare un manufatto realizzato ab origine in carenza di autorizzazione sismica.
 
Mancando una puntuale disciplina positiva dell’autorizzazione sismica in sanatoria, va evitato il rischio di introdurre in una materia così delicata per l’incolumità delle persone – peraltro neppure pienamente disponibile da parte del legislatore regionale – una sorta di sanatoria giurisprudenziale fondata sull’accertamento postumo della conformità dell’opera comunque edificata alle norme tecniche per la costruzione in zone sismiche al momento della richiesta.
 
Similmente, il Consiglio di Stato, sez. VI, nella sent. 19 maggio 2022, n. 3963, ha affermato che nell’ambito delle disposizioni edilizie rilevanti per verificare la conformità sostanziale delle opere sine titulo eseguite, devono ritenersi comprese quelle antisismiche – poste peraltro a tutela di esigenze primarie, correlate alla pubblica incolumità – facendosi questione, comunque, di disposizioni regolanti le modalità dell’edificazione. Non potrebbe, dunque, sanarsi un intervento edilizio non rispettoso della normativa antisismica, alla stregua dell’accertamento all’uopo condotto dall’autorità competente.

Anche la Corte di Cassazione penale concorda:
– nella sent. n. 29179/2023 ha evidenziato che il permesso in sanatoria, se vale a elidere il reato edilizio in presenza dei requisiti di legge, non incide però sulle violazioni antisismiche; la perduranza delle violazioni antisismiche ridonda anche sulla possibilità di configurare la cosiddetta doppia conformità prevista dall’art. 36 del Testo Unico Edilizia per la sanatoria degli abusi edilizi, perché non è possibile ottenere la sanatoria edilizia se non si è posto rimedio alle violazioni antisismiche;
– nella sent. n. 2357/2022 ha affermato che il rispetto del requisito della cd. “doppia conformità”, ossia della conformità delle opere alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della realizzazione, ed a quella vigente al momento della presentazione della domanda di regolarizzazione, richiesto ai fini del rilascio del permesso di costruire in sanatoria, è da ritenersi escluso nel caso di edificazioni eseguite in assenza del preventivo ottenimento dell’autorizzazione sismica.

Permesso in sanatoria rilasciato in assenza dell’autorizzazione sismica

Secondo il Consiglio di Stato, sez. VI, sent. 15 aprile 2021, n. 3096, è corretto l’operato del Comune che, avvedutosi dell’assenza dell’autorizzazione sismica, procede all’annullamento in autotutela[5] del permesso in sanatoria precedentemente rilasciato.

Trattandosi di un ambito che si caratterizza per la sussistenza di un evidente interesse pubblico legato all’incolumità pubblica, rispetto al quale l’interesse del privato non può che essere recessivo, l’onere motivazionale gravante sulla PA potrà dirsi soddisfatto attraverso il richiamo alle pertinenti circostanze in fatto e il rinvio alle disposizioni di tutela che risultano in concreto violate.

In collaborazione con studiolegalepetrulli.it

Note

[1] Art. 20 del D.P.R. n. 380/2001.
[2] Art. 5 del D.P.R. n. 380/2001.
[3] Art. 27 del D.P.R. n. 380/2001.
[4] Art. 32, comma 1, lett. e), del D.P.R. n. 380/2001.
[5] Ex art. 21-nonies della Legge n. 241/1990.

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Quanto costa riqualificare una casa per renderla Green? https://ediltecnico.it/costi-case-green/ https://ediltecnico.it/costi-case-green/#respond Fri, 15 Mar 2024 09:56:11 +0000 https://ediltecnico.it/?p=74152 Nel panorama attuale, caratterizzato da una crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica, il tema della riqualificazione degli edifici assume un’importanza cruciale.

Con l’approvazione della Direttiva Case Green il target della neutralità climatica entro il 2050 si avvicina. Per gli edifici residenziali l’obiettivo è quello di ridurre del 16% i consumi energetici entro il 2030, e del 22% entro il 2035 per arrivare nel 2050 alle zero emissioni per tutti gli immobili. Si parla di 12,2 milioni di edifici, di cui la metà nelle classi energetiche più basse.

Ma quale impatto avrà la direttiva sui privati e i costi per riqualificare una casa per renderla Green, quali sono?

Il Codacons, nel comunicato del 13 marzo 2024, ha messo in luce le sfide e i costi significativi che gli italiani dovranno affrontare per adeguarsi alle nuove direttive dell’Unione Europea in materia di case ecologiche.

Vediamo allora nel dettaglio a quanto ammontano le spese da sostenere per riqualificare un immobile.

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La Casa a Consumo Zero

L’efficientamento energetico degli edifici è un tema ineludibile, che sta comportando e comporterà, sempre più in futuro, una vera e propria rivoluzione (tecnologica e progettuale) per i tecnici e i progettisti, a partire dalla direttiva EPBD (c.d. direttiva Case Green). Questo manuale si prefigge lo scopo di accompagnare e aiutare il lettore nel comprendere e governare le nuove modalità progettuali che porteranno entro il 2050 il nostro parco immobiliare a essere “a emissioni zero”.L’opera, in particolare, fornisce informazioni, consigli di buona pratica e spunti di riflessione utili sia in fase di progettazione che in fase di realizzazione degli interventi, offrendo una solida impostazione rispetto a quali siano gli aspetti da tenere in considerazione e a come affrontarli.Il manuale approfondisce l’aspetto dell’efficientamento energetico finalizzato alla riduzione dei consumi.Lo scopo è duplice: fornire un’analisi critica delle principali tecnologie impiegate in ambito edilizio per gli interventi di efficientamento energetico, tanto negli edifici di nuova costruzione quanto negli edifici esistenti, e promuovere un approccio progettuale olistico, che consenta di non perdere di vista il quadro d’insieme, per garantire – oltre il risparmio energetico anche il comfort termoigrometrico ed acustico, la sicurezza strutturale e antincendio dei fabbricati.Virginia Luisella PascaleProgettista e DL specializzata in interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Ha conseguito la Laurea Specialistica in Ingegneria presso il Politecnico di Milano ed è iscritta all’Ordine Ingegneri di Milano, presso cui partecipa attivamente ai lavori di diverse Commissioni. Ha svolto attività di progettazione e project management per gli appalti del sito Expo2015 e attualmente si occupa di interventi di ristrutturazione, efficientamento energetico e risanamento acustico di edifici esistenti. Svolge attività di docenza, per corsi di formazione inerenti la prestazione energetica e acustica degli edifici. È abilitata come Certificatore energetico di Regione Lombardia, Tecnico Competente in Acustica, Professionista Antincendio e Coordinatore per la sicurezza, è inoltre iscritta all’Albo nazionale CTU.

Virginia Luisella Pascale | Maggioli Editore 2024

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Costi Case Green da 35 mila a 60 mila euro per abitazione

Secondo il Codacons, la riqualificazione energetica degli edifici comporta un esborso medio che oscilla tra i 35.000 e i 60.000 euro considerando una abitazione di 100 mq. Una cifra notevole, che potrebbe aumentare quando si considera la sostituzione della caldaia esistente con un modello di nuova generazione, con spese che possono raggiungere i 16.000 euro.

La variabilità del costo dipende non solo dalla tipologia degli interventi ma anche dalla scelta dei materiali e dalla localizzazione dell’immobile.

Quanto costano cappotto, caldaia, infissi e fotovoltaico?

Tra le operazioni più comuni rientrano l’installazione del cappotto termico, la sostituzione degli infissi, la sostituzione delle caldaie e l’installazione di pannelli solari.

Il Codacons evidenzia una notevole differenza di costi, con il cappotto termico che può arrivare a costare tra i 180 e i 400 euro al metro quadrato e gli infissi che necessitano di un investimento medio tra i 10.000 e i 15.000 euro.
 
Per quanto riguarda le caldaie a condensazione e le pompe di calore, la spesa varia considerevolmente in base all’impianto scelto, oscillando dai 3.000 ai 16.000 euro considerata un’abitazione da 100 mq.

L’installazione di un impianto fotovoltaico da 3 kW comporta, invece, una spesa media di circa 7.500-10.500 euro, a seconda dei pannelli utilizzati.

Impatto sul mercato immobiliare

L’adozione di queste misure, sebbene necessaria per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità fissati dall’UE, si prospetta come un notevole onere finanziario per i proprietari di immobili.

Il Codacons lancia un allarme sulle possibili ripercussioni a lungo termine sul mercato immobiliare, anticipando una potenziale svalutazione fino al 40% per gli immobili che non saranno oggetto di lavori di riqualificazione.
 
In conclusione, la transizione verso un’edilizia più sostenibile e a basso impatto ambientale rappresenta una sfida complessa, che richiede un equilibrio tra necessità ambientali e sostenibilità economica. Il dibattito è aperto su come facilitare questa transizione, considerando le impellenti esigenze ambientali e le realtà economiche delle famiglie italiane.

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Come correggere i ponti termici? Le tre strategie da seguire https://ediltecnico.it/come-correggere-ponti-termici/ https://ediltecnico.it/come-correggere-ponti-termici/#respond Fri, 15 Mar 2024 06:00:00 +0000 https://ediltecnico.it/?p=72291 Il tema della correzione dei ponti termici deve essere presente sin dai primi schizzi di progetto, quelli buttati giù di getto sul foglio. Un ponte termico si risolve in studio, non in cantiere. Lì è già troppo tardi.

Nella progettazione ex novo il tema va affrontato subito perché determina scelte anche compositive importanti quali, ad esempio, gli spessori delle membrature o le distanze dell’edificio da confini, strade e fabbricati frontistanti. È un tema che deve essere affrontato in maniera sinergica e integrata dal progettista architettonico, lo strutturista e il termo-tecnico. Nella progettazione ex novo i dati geometrici e materiali sono noti e quindi la difficoltà risiede unicamente nella scelta della soluzione e nella sua verifica calcolativa.

Negli interventi su edifici esistenti, invece, la vera difficoltà risiede nel reperimento dei dati, nel rilievo delle stratigrafie che il più delle volte deve avvenire in maniera “non-distruttiva” o almeno poco impattante dato che, spesso, nella fase temporale necessaria al progetto, l’edificio è ancora abitato.

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Correzione ponti termici e l’ausilio del cappotto termico

La correzione dei ponti termici avviene sempre con l’ausilio di elementi di isolamento termico. L’isolamento deve garantire una protezione termica all’edificio senza interruzioni. Ogni interruzione corrisponde ad un ponte termico non risolto.

L’introduzione, ormai su larga scala, del cappotto termico ha reso più familiare e abituale questo concetto di avvolgere l’edificio con una protezione termica continua. Il cappotto termico riveste il ruolo di intervento più importante e significativo per la transizione energetica, perché oltre a migliorare l’efficienza energetica degli edifici garantisce un alto comfort abitativo in quanto interviene sui parametri più significativi: condensa, muffa e temperatura radiante.

Dato che “il mondo è bello perché è vario” non sempre è possibile stendere questa coperta o non è possibile non interromperla. E allora si rende necessario intervenire con la creatività progettuale, figlia della preparazione culturale e tecnica, dell’esperienza e della passione, che può aiutare a giungere alla soluzione. Vedremo di seguito, in particolare, una strategia che può essere applicata, utilmente, anche in questi casi.

I problemi causati dai ponti termici

I ponti termici esistono e vanno corretti. Se un pilastro nella muratura determina la formazione di un ponte termico non va eliminato il pilastro ma vanno depotenziate o addirittura annullate le problematiche negative collegate ad esso. E questo è il ruolo precipuo di una progettazione di qualità, accorta e di dettaglio.

Le problematiche da affrontare sono:

  • l’aumento della dispersione energetica;
  • la diminuzione delle temperature superficiali interne;

entrambe ci devono guidare nella risoluzione del ponte termico.

Correzione ponti termici: le tre strategie da seguire

Strategia 1: isolare dall’esterno
Si tratta del caso più classico: il pilastro in cemento inserito nella muratura piena a due teste, tipologia costruttiva molto diffusa nella quale è molto facile imbattersi.
La modalità di correzione più vantaggiosa prevede l’applicazione del cappotto termico esterno, intervento ormai consueto grazie, anche, agli incentivi fiscali previsti per la sua posa.

L’isolamento a cappotto deve essere sempre considerato come l’intervento principale e risolutivo per tutti i ponti termici dovuti all’inserzione di un diverso materiale nella parete (pilastri, travi, cordoli, architravi…).

Strategia 2: dare continuità all’isolamento esterno, senza interruzioni
Affrontiamo questo tema avvalendoci di un nodo sempre problematico (sia nella progettazione ex novo che nelle ristrutturazioni di edifici esistenti): l’innesto del solaio a sbalzo sulla parete esterna. È il tema dei ponti termici determinati dai terrazzi e dagli sporti.

In tali casi l’isolamento termico che avvolge come una coperta l’edificio non deve avere interruzioni; questa strategia consiste proprio nel seguire tutti i “movimenti” geometrici presenti nell’edificio.

Strategia 3: “la calza”
Non sempre è possibile realizzare un isolamento termico esterno, vuoi per le caratteristiche intrinseche della facciata, vuoi per un suo vincolo storico-testimoniale, vuoi per la riluttanza degli altri condomini. Dato che isolare è, ora più che mai, necessario, in tali casi si deve isolare dall’interno, cosa che presenta varie difficoltà sia operative che termo-igrometriche. Ciò che accomuna tali situazioni è l’impossibilità di coibentare dall’esterno e di dover interrompere l’isolamento interno a causa di un elemento innestato nella parete che quindi determina la formazione di un ponte termico. Casi reali possono essere il muro interno che si innesta nella parete esterna, il solaio che si innesta nella parete esterna o il muro interno che si appoggia sul solaio o posto sotto una copertura isolata dall’interno).

Ci viene allora in aiuto questa strategia indicata come “calza termica” che prevede di rivestire la parete interna ortogonale con una calza per una determinata profondità (determinata in fase di verifica di calcolo agli EF), fintantoché la temperatura della parete raggiunge, da quel punto in poi, la temperatura cercata. In sostanza la calza isola la parete allontanando il punto nel quale si innesca la perdita di calore dall’esterno.

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Ponti termici: valutazione e correzione

I ponti termici, non risolti nella progettazione di un edificio nuovo o non attenuati e resi “inoffensivi” negli edifici esistenti, sono la plastica rappresentazione di un’edilizia inutilmente e colpevolmente energivora, di bassa qualità, destinata ad un rapido e costoso deterioramento. Quest’opera si rivolge ai tecnici che desiderano comprendere il “funzionamento” dei ponti termici per poterli valutare e correggere adeguatamente. Attraverso un linguaggio molto chiaro, il libro offre ai tecnici una guida pratica alla progettazione degli interventi correttivi dei ponti termici. Perché non basta inserire dati in un computer per avere la soluzione ai problemi del costruire e abitare sostenibile. Con questo manuale l’autore fornisce ai lettori uno stimolo costante ad approfondire gli aspetti del comportamento termo-igrometrico di ciascuna struttura, valutazioni indispensabili non solo per verificare le prestazioni energetiche dell’edificio e rispettare le prescrizioni di legge, ma anche per progettare edifici robusti e durevoli nel tempo e mantenere condizioni di comfort e salubrità all’interno degli ambienti. L’opera quindi si rivolge a tutti i progettisti che vogliono approfondire l’argomento, perchè ha il pregio di presentare i concetti in modo lineare, accompagnando i ragionamenti con diversi esempi chiarificatori. Sergio Pesaresi Ingegnere civile, progettista specializzato in costruzioni ecosostenibili e di bio-architettura. È consulente e docente dell’Agenzia CasaClima di Bolzano. Progettista di case passive certificato dal Passvhaus Institut di Darmstadt (D) e accreditato presso il PHI-Ita di Bolzano. Supervisor della Fondazione ClimAbita e SouthZeb designer. Tecnico base di ARCA e Tecnico ufficiale Biosafe Certificato EES Avanzato – Esperto in Edilizia Sostenibile italiana. Studioso delle tematiche del Paesaggio e della Mobilità Sostenibile. È docente in corsi di aggiornamento professionale e consulente di Fisica Edile.

Sergio Pesaresi | Maggioli Editore 2022

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Che differenza c’è tra Diagnosi Energetica e Attestato di Prestazione Energetica? https://ediltecnico.it/differenza-tra-diagnosi-energetica-e-attestato-di-prestazione-energetica/ https://ediltecnico.it/differenza-tra-diagnosi-energetica-e-attestato-di-prestazione-energetica/#respond Fri, 15 Mar 2024 05:58:00 +0000 https://ediltecnico.it/?p=73972 Una questione che è spesso causa di equivoci e malintesi, e cioè la differenza tra Diagnosi Energetica (DE) e Attestato di Prestazione Energetica (APE).

Tali documenti, infatti, a prima vista potrebbero essere considerati sovrapponibili visto che provengono dalla stessa metodologia di calcolo (le norme UNI TS 11300) e che misurano entrambi le prestazioni energetiche di un edificio.

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APE

L’APE – Attestato di Prestazione Energetica viene redatto attraverso una metodologia di calcolo “standard” (asset rating secondo UNI TS 11300:2) i cui dati di ingresso si basano su un uso standard dell’edificio e un clima standard. Dunque, nella determinazione della prestazione energetica per la stesura di un APE non si tiene conto in alcun modo dei seguenti fattori:

  • comportamento dell’utenza;
  • reali condizioni climatiche.

Per redigere un APE, le norme UNI TS 11300:2 impongono infatti che ci siano condizioni standard all’interno dell’edificio (es. la temperatura interna durante tutto il periodo di riscaldamento stabilito dal d.P.R. 412/1993 è costante, pari a 20°C, per 24 h/giorno) indipendentemente dall’utilizzo che ne fa l’utenza.

Inoltre il clima esterno è quello di normativa, cioè le temperature esterne sono quelle stabilite da decreto, che si possono discostare anche in maniera significativa da quelle reali. È chiaro che questo rappresenta solo un modello ideale, utile per poter confrontare più facilmente la prestazione energetica di edifici diversi.

L’obiettivo della certificazione energetica, infatti, non è quello di indicare un valore assoluto di consumo energetico dell’edificio, ma di fornire un valore di riferimento confrontabile del consumo energetico potenziale, così da orientare l’utente verso l’acquisto di un immobile anziché di un altro.

Si può fare un parallelo con il mercato delle automobili: il costruttore ci fornisce dei dati in merito ai consumi di quel veicolo, determinati in particolari condizioni di laboratorio, ma anche se sappiamo che si discosteranno da quelli reali ci possono fornire indicazioni circa il modello che intendiamo scegliere. Lo stesso accade quando andiamo ad acquistare un elettrodomestico.

Diagnosi energetica

La Diagnosi Energetica (DE) viene invece effettuata in condizioni operative dell’edificio, sulla base dei dati rilevati di occupazione, effettivo utilizzo degli impianti (continuo o intermittente) e delle reali condizioni climatiche, relativamente al periodo considerato per l’esecuzione della DE.

In altri termini, nel caso della DE, la normativa richiede che il modello di simulazione sia in grado di riprodurre in modo quanto più fedele possibile le reali condizioni operative dell’edificio negli anni per cui si dispone dei consumi, così da rendere significativo il confronto tra questi ultimi ed i fabbisogni calcolati.

È ovvio che una DE si può svolgere solo su edifici esistenti e già vissuti, per i quali siano disponibili i dati di consumo dell’energia utilizzata, mentre un APE si può redigere per qualsiasi edificio, anche di nuova costruzione e quindi con dati di consumo non ancora disponibili.

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FORMATO CARTACEO

Diagnosi energetica degli edifici

<p>Una diagnosi energetica accurata richiede una raccolta dettagliata e completa di dati sulle geometrie dell&rsquo;edificio, le caratteristiche dei materiali, il clima locale, i consumi energetici e le esigenze degli utenti finali.</p> <p>Questo volume contiene tutte le informazioni e gli strumenti, teorici e pratici, per impostare una diagnosi energetica completa ed affidabile, grazie alla pluriennale esperienza sul campo che gli Autori hanno voluto condividere con tutti i professionisti.</p> <p>La diagnosi energetica va a fotografare lo stato energetico dell&rsquo;edificio al momento della analisi e prescrive le strategie possibili per migliorarne le prestazioni, allo scopo di risparmiare energia a parit&agrave; di comfort oppure addirittura migliorando quest&rsquo;ultimo.</p> <p>Con questo obiettivo in mente, l&rsquo;opera offre un percorso operativo esaustivo, partendo dalla normativa che regola la diagnosi energetica e arrivando alla spiegazione delle tecniche e degli strumenti a disposizione, per completarsi con un esempio applicativo spiegato &ldquo;passo per passo&rdquo; per svolgere accuratamente questo compito.</p> <p><strong>Annachiara Castagna</strong><br />Ingegnera, esperta in analisi energetica degli edifici &egrave; Product Manager del software TERMOLOG di Logical Soft, software leader per la certificazione, il progetto termotecnico, la diagnosi energetica, la simulazione dinamica e i bonus fiscali. &Egrave; relatrice nei corsi di formazione in materia energetica con migliaia di ore di docenza all&rsquo;attivo. Attraverso il suo seguitissimo profilo Linkedin parla ogni giorno di soluzioni concrete ai problemi di efficientamento energetico. &Egrave; presidente dell&rsquo;Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti per la provincia di Lecco e fa parte del Consiglio dell&rsquo;Ordine degli Ingegneri della provincia di Lecco. Partecipa ai tavoli tecnici del Comitato Termotecnico Italiano (CTI) per la stesura delle norme tecniche in ambito energetico. &Egrave; co-autrice dei Poster per le detrazioni fiscali degli edifici, per il risparmio energetico e per il fotovoltaico realizzato da Logical Soft per ENEA nell&rsquo;ambito della Campagna nazionale Italia in Classe A.</p> <p><strong>Mirko Giuntini</strong><br />Ingegnere, si occupa da anni di progetti di edifici ecosostenibili. &Egrave; consulente energetico e docente dell&rsquo;Agenzia CasaClima, Esperto in Edilizia Sostenibile (EES) ed Esperto in Gestione dell&rsquo;Energia (EGE). Svolge attivit&agrave; di docente in corsi di specializzazione e master su tematiche di sostenibilit&agrave; ambientale e costruzioni sostenibili organizzati da ordini professionali, enti pubblici e privati, scuole e centri di formazione di importanza nazionale.</p>

Annachiara Castagna, Mirko Giuntini | Maggioli Editore 2024

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CNI: no a gare senza equo compenso, delibera ANAC interessa caso specifico https://ediltecnico.it/cni-no-a-gare-senza-equo-compenso/ https://ediltecnico.it/cni-no-a-gare-senza-equo-compenso/#respond Fri, 15 Mar 2024 05:45:00 +0000 https://ediltecnico.it/?p=74123  Nelle ultime ore un pronunciamento di ANAC a proposito dell’applicazione dell’equo compenso alle gare d’appalto ha creato un certo subbuglio tra ingegneri e architetti. Ci si riferisce al parere n.101/2024 che fa riferimento alla mancata esclusione dalla gara relativa ai lavori dell’ospedale San Giovanni di Dio di Salerno di operatori economici che hanno formulato un ribasso che, oltre alle spese, ha coinvolto anche la quota che attiene al compenso professionale dei progettisti. La conclusione del parere ANAC è la seguente:
 
«L’assenza di chiare indicazioni normative e di orientamenti giurisprudenziali consolidati circa i rapporti tra la normativa sull’equo compenso stabilita dal nuovo Codice Appalti e le procedure di gara dirette all’affidamento di servizi di ingegneria e architettura – scrive ANAC – impedisce che possa operare il meccanismo dell’eterointegrazione del bando di gara e che, per tale via, possa essere disposta l’esclusione di operatori economici che abbiano formulato un ribasso tale da ridurre la quota parte del compenso professionale».
 
A questo proposito, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri respinge con forza tutte le interpretazioni, anche giornalistiche, volte a considerare il parere di ANAC come un via libera alle gare senza l’applicazione dell’Equo compenso. La Legge n.49/2023 è chiara ed altrettanto chiaro è l’orientamento del legislatore, in particolare per quanto riguarda il tema dei ribassi che si possono applicare soltanto alla componente delle spese e non al compenso professionale di chi si occupa della progettazione. Su questo punto non sono ammessi passi indietro. Del resto la stessa ANAC ha previsto espressamente l’applicazione dell’equo compenso nel suo bando-tipo che è inteso come vincolante per le stazioni appaltanti.

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FORMATO EBOOK

Gli Appalti Digitali – eBook in pdf

L’eBook ‘Appalti Digitali’ di Monica Greco è una guida operativa che illustra la nuova disciplina dei contratti pubblici in Italia in vigore dal 1° gennaio 2024, con particolare dettaglio delle norme previste dal ‘Codice dei contratti pubblici’ introdotto dal d.lgs. 36/2023, Il nuovo codice dei contratti pubblici è incentrato sulla semplificazione e digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici. L’opera fornisce una panoramica completa delle principali novità introdotte dal nuovo codice e si sofferma sulla qualificazione dei principali attori degli appalti (stazione appaltante, centrali di committenza e operatore economico) e sulla ridefinizione del ruolo del Responsabile unico del progetto (RUP). La guida offre anche una sintesi degli aspetti operativi collegati ai contratti pubblici, come le modifiche delle modalità di affidamento dei contratti sottosoglia, le nuove soglie di rilevanza europea negli appalti pubblici nei settori ordinari e speciali,l’introduzione dell’appalto integrato e del subappalto a cascata.Nell’opera è dedicato un ampio spazio al nuovo sistema di qualificazione dai requisiti richiesti per la partecipazione alle gare d’appalto; un capitolo della guida è dedicato alla figura del RUP (Responsabile unico di progetto), ridefinita dalle norme del nuovo Codice degli appalti, non solo in termini di requisiti da possedere, ma anche con riferimento ai compiti e alle responsabilità assegnate.Focus in evidenza dell’opera.LA DIGITALIZZAZIONE DEL CICLO DI VITA DEI CONTRATTI PUBBLICIIl libro fornisce una panoramica completa delle principali novità introdotte dal nuovo codice per la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici, come l’introduzione del fascicolo virtuale dell’operatore economico, l’utilizzo semplificato per tutte le figure partecipanti all’appalto delle piattaforme di approvvigionamento digitale e la reperibilità online delle principali informazioni necessarie a perfezionare il contratto di appalto.IL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE DELLE STAZIONI APPALTANTIIl testo fornisce informazioni dettagliate sul sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti, con individuazione dei requisiti di qualificazione necessari e l’elenco dei diversi  livelli di qualificazione per la progettazione, l’affidamento e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture.LE MODALITÀ DI AFFIDAMENTO DEI CONTRATTI SOTTOSOGLIAIl libro discute delle modalità di affidamento dei contratti, le soglie di rilevanza europea e l’individuazione degli operatori economici.I COMPITI E LE RESPONSABILITÀ DEL RESPONSABILE UNICO DEL PROGETTO (RUP)Il testo fornisce una descrizione dettagliata dei compiti e delle responsabilità del RUP nel nuovo Codice degli appalti pubblici, compresi i compiti comuni a tutte le tipologie di  contratti e le fasi della procedura, nonché una discrimina dei principali compiti previsti in relazione a ogni singola fase: affidamento ed  esecuzione.I REQUISITI PER LA PARTECIPAZIONE ALLE GARE D’APPALTOL’eBook discute dei requisiti di idoneità tecnica e finanziaria per la partecipazione alle gare d’appalto, compresa la definizione e descrizione dei requisiti previsti per le diverse categorie di partecipanti (raggruppamenti temporanei, consorzi stabili, ecc.).L’eBook si sofferma con dovizia di particolare sui requisiti per le procedure di aggiudicazione degli appalti di servizi e forniture e, soprattutto, offre un quadro completo che illustra i requisiti previsti per partecipare agli appalti di lavori di importo pari o superiore a 150mila euro e per quelli per la partecipazione a procedure di lavori di importo rilevante e precisamente, per gli appalti di lavori di importo a base di gara superiore a euro 20.658.000 e per quelli di importo superiore a 100 milioni di euro.La guida descrive anche quali sono i requisiti per gli appalti di lavori di importo pari o inferiore a 150mila euro.GLI OPERATORI ECONOMICI E LA LORO QUALIFICAZIONEIl testo offre una panoramica completa della figura degli operatori economici e del nuovo sistema di qualificazione per essi previsto: dalla definizione delle diverse forme giuridiche previste per questa figura all’individuazione dei requisiti generali, speciali e premianti richiesti dal nuovo Codice. Un focus specifico è dedicato in quest’ambito alle cause di esclusione, automatiche e non; ai requisiti e alla presentazione della domanda per la qualificazione e le verifiche triennali previste per gli operatori economici.Un particolare approfondimento è riservato alla qualificazione degli operatori economici con riferimento agli appalti relativi ai servizi ingegneria e architettura.Monica GrecoGiornalista professionista esperta di appaltistica

Monica Greco | Maggioli Editore 2024

Indice

ANAC chiama in causa una lex specialis

Detto questo, il CNI sottolinea come il parere Anac si riferisca ad un caso del tutto particolare, che chiama in causa una lex specialis, quella relativa al caso dell’ospedale di Salerno, che contiene una lacuna in riferimento proprio all’applicazione dell’Equo compenso. Anac si limita a dire che non è possibile, in questo caso specifico, attivare il meccanismo di eterointegrazione del bando di gara. D’altra parte, la Legge n.49/2023 afferma che, a fronte di un ribasso eccessivo, non è nullo il contratto ma solo la clausola del valore. Quanto sostiene Anac, dunque, è corretto. La gara non può essere annullata, ma impugnata a posteriori dall’aggiudicatario in sede civile.

CNI: errato considerare il caso quale regola generale

Ancora una volta, quindi, siamo di fronte ad un passo del tutto particolare che è errato porre a regola generale. Il CNI ribadisce, ancora una volta, che la norma sull’equo compenso è chiara come l’acqua. Asserisce con grande semplicità che si applica alle PA e che non sono valide le clausole che introducono ribassi sulla base d’asta e neanche sull’esito della gara. Voler forzare interpretazioni differenti in ragione di astrusi ragionamenti su specificità o prevalenza di norme, che peraltro sono insussistenti, rappresenta esclusivamente una arbitraria ingerenza e distorsione di una precisa e unanime volontà parlamentare.

I contrari all’equo compenso

Il CNI, inoltre, deve constatare come sempre più soggetti si stiano ponendo contro l’applicazione dell’equo compenso perché, a loro dire, questo avrebbe un impatto insostenibile sul costo delle opere. A questo proposito, può essere utile ribadire alcuni elementi. In Italia negli ultimi anni siamo arrivati al paradosso per cui, mentre venivano abolite le tariffe professionali ed un tribunale stabiliva che pianificazioni urbanistiche complesse potessero anche essere remunerate 1 euro, diversi professionisti subivano contestazioni dall’Agenzia delle Entrate per corrispettivi sulle varie prestazioni ritenuti non congrui.

L’Italia rischia di perdere un intero settore, quello dell’ingegneria civile, perché nessuno è più disponibile ad assumersi responsabilità (civili, penali, amministrative, talvolta erariali) a fronte di compensi sempre più esigui e complessità progettuali crescenti. Oggi i progetti hanno mille complessità in più per le tante norme sul BIM, i CAM, le regole europee, i vincoli ambientali, i cambiamenti climatici, le problematiche strutturali e di sicurezza. Al tempo stesso i compensi decrescono per via di ribassi che sono giunti anche al 70 o 80% della tariffa.

La norma sull’Equo compenso tenta di riportare equilibrio tra professionisti e committenti forti, che normalmente dettavano la linea in maniera unilaterale. Parlando di cifre, poi, è bene osservare che le spese tecniche valgono mediamente il 10-15% del valore dell’opera. Applicare ad esse un ribasso anche del 40% significa risparmiare solo il 4-5% del valore dell’opera. Tutto questo a fronte di un progetto meno approfondito o compilato da tecnici meno qualificati. Continuare a spremere i progettisti contribuisce a mettere in campo progetti meno validi, che garantiscono anche meno la sicurezza dei cantieri e la qualità di opere che durante la loro vita utile assorbono per la gestione fino a dieci volte il costo della costruzione. Senza contare che, alla lunga, si arriverà ad un generale impoverimento della categoria di tecnici, che non vede più iscritti nei percorsi universitari di riferimento e che già ora non riesce a far fronte, sul piano numerico, alle esigenze del mercato.

Occorre chiarire i rapporti tra legge equo compenso e norme contratti pubblici

Infine, il CNI prende atto della richiesta, avanzata in sede di audizione alla Camera da parte del Presidente di Anac Giuseppe Busia, di chiarire i rapporti tra le Legge sull’Equo compenso e le norme sui contratti pubblici. Il Consiglio Nazionale giudica positivamente ogni ulteriore approfondimento che possa fugare ogni residuo dubbio e definisca il modus operandi anche in casi del tutto particolari come quello in oggetto. A questo proposito il Consiglio Nazionale nelle prossime ore avrà un confronto proprio col Presidente Busia, al fine di lavorare assieme per superare gli ultimi dubbi sulla materia.

Comunicato stampa a cura di Antonio Felici, capo Ufficio Stampa Consiglio Nazionale degli Ingegneri

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