13 gennaio 2020

Conservazione digitale a norma: si può ancora parlare di conservazione sostitutiva?

Conservazione digitale a norma: si può ancora parlare di conservazione sostitutiva?

In questo articolo cercheremo di comprendere le differenze tra i due concetti


Per Conservazione digitale a norma si intende un particolare processo di redazione, creazione, archiviazione e gestione di un documento in formato digitale. Processo che deve però seguire criteri ben precisi.

In primo luogo, il documento deve essere assolutamente fedele a come si presentava al momento di validazione e deve apporre:
  • Marca temporale;
  • Firma digitale.
 Deve essere inoltre redatto in un formato consentito (JPG, PDF, messaggi di posta elettronica, TXT, XML).
 
Possiamo riassumere i principali scopi della conservazione digitale a norma nei punti che seguono:
  1. Leggibilità del documento;
  2. Integrità;
  3. Identificazione univoca e certa della persona che produce il documento;
  4. Reperibilità dei documenti/informazioni veloce e semplice.
 

Conservazione digitale vs. Conservazione sostitutiva: le differenze


Conservazione sostitutiva

Con l’espressione Conservazione Sostitutiva fino a non molto tempo fa si indicava la dematerializzazione di un documento redatto originariamente in forma cartacea. Una volta dematerializzato il suddetto documento, veniva archiviato esclusivamente in formato digitale.

Ma quali sono gli obiettivi della conservazione sostitutiva?
  • Evitare di occupare spazi con archivi cartacei
  • Evitare di dover assumere personale che gestisca i suddetti spazi
 
All’interno del  progetto sole (SanitàOnlinE), è presente il Fascicolo Sanitario sul quale il medico, per avere un quadro completo dello stato di salute del peziente, di volta in volta deve trasferire documenti pregressi cartacei del paziente che non potevano ovviamente esistere in formato digitale per pazienti nati prima di un certo periodo. Un esempio sono i certificati vaccinali di bambini nati ad esempio negli anni ’80.
 

Consevazione digitale

Attualmente, con il termine conservazione digitale si intende sia la redazione e archiviazione di documenti nativi digitali (redatti originariamente in digitale, dei quali non esiste equivalente cartaceo), che la conservazione di documenti dematerializzati da cartaceo a digitale.

Quindi attualmente sarebbe più corretto parlare di Conservazione digitale tour court e non di Conservazione Sostitutiva, perché i nuovi documenti vengono redatti direttamente in digitale (non vi è più trasferimento da cartaceo a digitale).

La fatturazione elettronica è infatti un esempio di questo tipo. La fattura nasce prima di tutto digitale, e poi volendo, in caso di necessità, diventa anche stampabile su carta.
 

Conservazione digitale: a chi affidarsi?


La conservazione digitale presuppone il rispetto di obblighi e norme tale da richiedere l’ausilio di una figura che sia non solo un professionista del settore, ma anche una figura competente e con molta esperienza.
 
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