11 settembre 2019

Software as a service: a cosa serve e perché scegliere la modalità SaaS

Software as a service: a cosa serve e perché scegliere la modalità SaaS

Cosa significa “Software as a service”? Quali benefici offre? È economicamente vantaggioso?
 

Cos’è un Software as a Service (SaaS)?

Il Software-as-a-Service (SaaS) è un modello di erogazione del software in cui l’applicativo e gli eventuali servizi collegati sono eseguiti in un ambiente centralizzato e gli utenti vi accedono via rete, usando un browser come interfaccia.
Comunemente questa tipologia di servizio si indica con l’espressione “servizi cloud”. Il modello SaaS può essere considerato il naturale upgrade del modello ASP (Application Service Provider) largamente diffuso negli anni 90.
 

Come funziona il SaaS?

Rispetto al modello ASP esistono differenze piuttosto nette. In primis, l’esecuzione delle applicazioni vengono effettuate direttamente online, da browser.

Fornitura, manutenzione e aggiornamento dei programmi sono di diretta responsabilità del provider. E’ solitamente possibile fruire di queste applicazioni con qualsiasi dispositivo abilitato a Internet, per cui l'utente non deve fare altro che accedere allo strumento online con le proprie credenziali. 

I più popolari programmi SaaS includono sistemi di project management, CMS (sistemi di gestione dei contenuti), programmi per la contabilità, e-commerce, CRM (Customer Relationship Management) ma anche semplici app per la produttività, come posta elettronica, calendario, ERP, etc..

Il modello SaaS è considerato quello più funzionale ed efficiente da tutti i principali software provider, i quali hanno realizzato versioni “as a Service” delle loro principali applicazioni erogandole attraverso una infrastruttura cloud proprietaria realizzata ad hoc, oppure appoggiandosi ad altri provider di servizi cloud.


Modello SaaS: quali sono i vantaggi? 

A favore del modello Saas depongono numerosi vantaggi, di natura economica e pratica. Per l’utente c’è soprattutto il vantaggio di non dover affrontare una spesa impegnativa per l’acquisto del software, la sua installazione e la sua manutenzione. Grazie al sistema di fornitura in cloud, infatti, il SaaS supera la necessità per il cliente di disporre di macchine con determinate caratteristiche di performance in grado di far girare in modo soddisfacente il programma, abbattendo sostanzialmente i costi sotto alcuni punti di vista, come l’acquisto di hardware, licenze e nuove versioni o aggiornamenti dei software.

In particolare, una soluzione Saas in cloud offre vantaggi allettanti che spingono a considerare seriamente l’adozione di questa tipologia di soluzione, quali:
  • Una rapida implementazione e l’immediata fornitura dei servizi ai clienti: anziché inviare pacchetti software e rilasciare licenze, il servizio deve solo "accedere alla rete" per essere operativo.
  • La manutenzione (affidata al provider) riduce sensibilmente il carico di lavoro dei propri collaboratori. In particolare, i team informatici non devono più preoccuparsi delle installazioni di software, licenze, aggiornamenti e della manutenzione, potendosi finalmente concentrare su attività altrettanto importanti per l'azienda.
  • L’utilizzo dei servizi sia all’interno che all’esterno dell'ufficio da dispositivi diversi: il software, infatti, non è più necessariamente vincolato a una singola postazione di lavoro. Con i dati di accesso gli utenti sono in grado di utilizzare le applicazioni fornite anche quando non sono in ufficio.
  • Nuove funzionalità e aggiornamenti vengono integrati molto più rapidamente, poiché il software è eseguito lato provider; quest'ultimo si assume anche la responsabilità della sua gestione. In questo modo l'utente può essere certo di utilizzare sempre l'ultima versione dei servizi.


Software SaaS per P.A.: necessità o scelta?

Il Piano Triennale per l’Informatica individua nel SaaS la soluzione per razionalizzare la spesa ICT nella PA: porta infatti a ridurre i costi di allestimento e manutenzione di migliaia di datacenter più o meno attrezzati (verosimilmente uno per ognuno dei 23000 enti pubblici) ed ottenere così fonti di finanziamento per progetti di innovazione tecnologica che abilitino sempre più la fruizione di servizi end-to-end attraverso internet ivi compresi i pagamenti elettronici.
 
Tenuto conto del valore inestimabile del patrimonio informativo che la PA dovrebbe affidare al SaaS, sempre nel Piano Triennale è stabilito che i servizi Cloud in generale, ivi compreso il SaaS, possono essere acquistati dalla PA solo da tre fonti:
  • PSN (poli strategici nazionali): gestiti da alcuni Enti che sono autorizzati a mantenere ed implementare il proprio datacenter anche, e soprattutto, per erogare servizi cloud ad altri Enti (attualmente non sono ancora stati nominati)
  • CSP (cloud service provider): soggetti privati che erogano i servizi cloud alle condizioni e con requisiti tecnici molto stringenti previsti da AgID nelle sue circolari 9 aprile 2019 nn. 2 e 3
  • SPC-Cloud: accordo quadro Consip.
L’insieme dei servizi cloud qualificati è denominato Cloud della PA ed è visionabile nel marketplace della PA, gestito da AgID. Per tutte le amministrazioni pubbliche che vogliono adottare il modello SaaS è obbligatorio ricorrere al Cloud della PA: lo stabiliscono le circolari AgID sopracitate.
Tale obbligo decorre al 1° aprile 2019 e impatta su tutti i contratti che dovevano essere sottoscritti dopo tale data.

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