Lo switch-off slitta al 28/02/2021, complice il lockdown e le difficoltà che ne sono derivate: rimane comunque l’obbligo per le PA di ricevere i pagamenti attraverso il sistema PagoPA .
Il decreto semplificazioni 2020 (titolo III-capo I, art.24 comma 2a del Decreto Legge n. 76 del 16 luglio 2020 in attesa di conversione) ha prorogato al
28 febbraio 2020 l’adempimento a carico dei Prestatori dei Servizi di Pagamento (detti anche PSP, tipicamente le banche) secondo il quale hanno l’
obbligo di effettuare i pagamenti verso le pubbliche amministrazioni tramite la piattaforma pagoPA.
La situazione è pressocchè invariata come già commentavamo circa un anno fa (
PagoPA, si avvicina l’obbligo! Gli ultimi aggiornamenti sulla situazione): resta il fatto che stavolta la proroga è stata adottata per cause di forza maggiore, altrimenti saremmo già in pieno switch-off.
Ma ripercorriamo un po' cosa si puà fare con pagoPA e perchè è così importante per la sua piena adozione da parte della PA .
Sistema PagoPA: quali pagamenti possono essere gestiti?
Il primo passo è rilevare quali sono le
tipologie di pagamento che riscuote l’Ente e se sono gestite da un
back office appositamente dedicato. Con questa mappatura si è in grado di decidere che metodo di pagamento abilitare in seno al sistema pagoPA:
spontaneo (cioè un form on line che il debitore compila per poi procedere al pagamento on line) o tramite
avviso di pagamento (cioè un documento che l’Ente produce e destina al debitore; in questo caso il pagamento può essere effettuato on line sul sito dell’Ente opportunamente aggiornato allo scopo oppure presso uno dei canali del PSP come tabaccai, sportelli automatici, sportelli fisici, supermercati).
In primis però l’Ente deve affidarsi ad un
partner tecnologico che gli permetta di collegare/collegarsi al sistema pagoPA e segnalare questa sua scelta al gestore nazionale di pagoPA (oggi in fase di transizione da AgID alla nuova società pagoPA SpA istituita dal D.L. 14 dicembre 2018 n. 135 e s.m.i. “DL semplificazioni” e partecipata interamente dello Stato).
Sempre in questa fase, l’Ente dovrà anche stabilire la natura dei conti da utilizzare per l’incasso: secondo le indicazioni delle Linee Guida, i cittadini dovranno essere messi nelle
migliori condizioni possibili. Per questo andrebbero inclusi anche i
conti postali oltre ai vari canali di pagamento messi a disposizione dai PSP (es. carte di credito, carte di debito, operazioni bancarie finalizzate su circuito pagoPA).
PagoPA: dove è possibile effettuare il pagamento?
Un grande vantaggio offerto da PagoPA è la possibilità di effettuare il
pagamento multi-canale. Non esiste infatti una sola piattaforma abilitata, bensì una moltitudine:
PayPal,
Satispay,
circuiti Lottomatica, etc..
È però altresì vero che non tutti i canali sono autorizzati al pagamento di qualsivoglia importo. Ci sono casi in cui la somma è particolarmente elevata dove non è consentito l’utilizzo di una carta di credito (essendo questa vincolata a un limite di spesa).
Per i possessori di un conto online, una delle soluzioni più comode è sicuramente il ricorso al
circuito CBILL (che consente di pagare e prenotare bollette emesse da aziende private e pubbliche convenzionate con le banche del consorzio CBI -
Customer to Business Interaction). I cittadini possono utilizzare questi canali on line, anche tramite il proprio smartphone, oppure presso sportelli fisici dei PSP o, ancora, presso esercizi pubblici come tabaccai, bar, supermercati ecc.
Obbligo PagoPA: lo stato dell’arte
Ad oggi il
77% circa della totalità degli Enti pubblici hanno aderito a pagoPA ma solo il 17% è attiva effettivamente con almeno un servizio; tramite i 391 PSP aderenti sono stati gestiti quasi
51 milioni di transazioni per un totale di 8 miliardi di euro circa.
Spicca quindi il dato relativo al numero di
Enti attivi, ancora molto esiguo e parziale (i servizi attivati sono ancora scarsi). Ciònonostante, entro il primo semestre 2020 ci si aspettava un boom di attivazioni per garantire ai cittadini il diritto di effettuare pagamenti elettronici verso la PA a partire dal 1° luglio. Ora si attende lo stesso entro le prime settimane del 2021.
PagoPA: quali sono effettivamente i vantaggi per l’Ente?
Il sistema pagoPA permette innanzitutto agli Enti Creditori di fruire di un sistema
semplice,
standardizzato,
centralizzato e
non oneroso per ricevere pagamenti di varia natura in modalità elettronica.
Tra i vantaggi che offre, pagoPA permette di
ridurre i costi per ricevere e gestire i pagamenti elettronici e di
automatizzare gli incassi, rendendone più facile ed efficiente la gestione.
PagoPA offre inoltre una preziosa possibilità, che viene definita tecnicamente “
riconciliazione automatica degli incassi”. In pratica, fuori da PagoPA, le verifiche vengono eseguite a mano, andando a ripercorrere lo storico di tutti i soggetti coinvolti nel pagamento, dalla banca all’ufficio postale. Con il nuovo sistema tutto è istantaneo. Anche l’incasso con PagoPA è molto più rapido: avviene il giorno dopo il pagamento. Il vero vantaggio, dunque, risiede nella possibilità di offrire una visione in tempo reale del flusso di cassa, a differenza di prima dove l’accertamento (tra richieste emesse e incassi mancati) avveniva
ex post.