Ingenti le risorse del Pnrr, pari complessivamente a 222 miliardi di euro, da ripartire in 197 misure tra riforme e investimenti, con 213 milestone e 314 target. Ma quale sarà il suo impatto sulle Amministrazioni Locali e sulla Pubblica Amministrazione, soprattutto in merito agli investimenti previsti in tecnologia digitale per la digitalizzazione del Paese?
Il tema è stato affrontato al webinar online organizzato da The Innovation Group in collaborazione con il Gruppo Maggioli "Pnrr: L'ultimo miglio! Focus su Pnrr, progetti e tecnologie per la digitalizzazione delle PA locali".
Ha aperto il programma degli interventi Paola Generali, Presidente di Assintel (Associazione nazionale imprese Ict) che ha esposto le concrete opportunità per la Pal (Pubblica Amministrazione Locale) e le Pmi (Piccole e medie imprese) che dovranno giocare un ruolo da protagoniste all'interno del PNRR. Anche se, rimane la difficoltà per i Comuni italiani, costituiti per la maggior parte da meno di cinque mila abitanti, di comprendere cosa debbano fare. Dunque, vanno presi per mano ed aiutati in questo immane processo di gestione di risorse in tempi così ristretti. "In questo senso", afferma Generali, "bisogna che giochino un ruolo strategico sia le aziende italiane del digitale, che le Pmi, prendendo per mano le Pal e accompagnandole nella realizzazione dei progetti". Continua Generali: "Noi abbiamo proposto che, se si vince un voucher perché è stato presentato un progetto, significa che è stato valutato positivamente, quindi si dovrebbe poter andare in banca con il documento protocollato che attesta il voucher e chiedere il 100% del suo valore, in modo che sia automaticamente garantito dallo Stato nel momento in cui realizzo il progetto".
Tecnologie e piattaforme: le soluzioni per Regioni e Comuni
I Comuni sono destinatari di cinque avvisi. “
Sono avvisi sinergici tra loro che devono semplificarne l’utilizzo in un’etica di sicurezza del dato” sottolinea
Daniele Crespi, responsabile Sviluppo servizi innovativi di eGov del Gruppo Maggioli. “L’effetto di questi avvisi è di alzare molto l’asticella e chiedere un livello di qualità molto elevato". I primi tre usciti all’inizio di aprile, riguardano tre piattaforme nazionali. Si vuole portare a regime l’80% dei Comuni su queste piattaforme, quali PagoPa e l’app IO, piattaforme che già esistono e che sono state oggetto di finanziamento l’anno scorso. Quindi, è importante capire per i Comuni qual è la parte incrementale che possono presentare. Gli altri due avvisi, di cui uno sulla migrazione al cloud, necessita di un adeguamento del sistema infrastrutturale, a cui si aggiunge con il Pnrr il criterio di efficientamento energetico. Il secondo avviso importante è quello sull’esperienza dei servizi online della PA da parte dell’utente, poco utilizzati a causa del fatto che si tratta di servizi non troppo intuitivi, per i quali vanno fissati criteri di usabilità moderni e semplici come sono quelli privati.
Sono intervenuti tra gli altri:
- Agostino Santoni, Presidente Confindustria digitale
- Mauro Savini, responsabile Ufficio Sistemi economici locali e infrastrutture digitali Anci
- Paolo Calvano, assessore al Bilancio, personale, patrimonio Regione Emilia-Romagna
- Layla Pavone, coordinatrice Board Innovazione tecnologica Comune Milano
- Cristoforo Massari, responsabile Servizio Innovazione tecnologica Comune Milano
- Paolo Ghezzi, Direttore Generale Infocamere