Nei periodi bui dei lockdown negli ambienti del reparto di Pneumologia dell'Infermi di Rimini sono stati seguiti 800 pazienti, di cui un centinaio durante la prima ondata e i restanti tra la seconda e la terza.
In questi ambienti il primario dottor Luigi Lazzari Agli seguiva notte e giorno i pazienti con la sua equipe, e quando le condizioni lo hanno permesso gli stessi pazienti venivano dimessi e seguiti in telemedicina o in presenza anche a casa per un migliore percorso di ritorno alla vita prima del Covid.
Oggi grazie a un intervento di circa un milione di euro il reparto non solo si è ristrutturato dotandosi di locali adatti ad attività specialistiche della pneumologia interventistica, ma si è anche dotato di attrezzature e strumentazioni all'avanguardia, alcune delle quali uniche in Romagna.
«Le nuove sale ed i nuovi strumenti» ha spiegato il direttore dell'Unità operativa di Pneumologia, Lazzari Agli, commosso nel ricordare quanto fatto durante la pandemia, «daranno la possibilità di incrementare tutte le attività della sfera pneumologica sia nel distretto di Riccione che in quello di Rimini. Le nuove attrezzature ci permetteranno di elevare anche la qualità degli esami: avere a disposizione un broncoscopio ultrasottile, il primo ed unico ad essere presente in azienda, consentirà un aumento della resa diagnostica nella identificazione dei tumori polmonari. Continueremo poi ad occuparci ed a perfezionarci nella attività di endoscopia neonatale e pediatrica, che rappresenta una nostra prerogativa peculiare. Un ringraziamento profondo va alla famiglia Maggioli per aver saputo individuare le necessità, intervenendo con una elargizione liberale di enorme valore e spessore, soprattutto per la qualità delle attrezzature donate».
Il costo della ristrutturazione dei locali si è attestato sui 720mila euro, cifra che include l'adeguamento degli impianti. A questa somma vanno aggiunti ulteriori 300mila euro per l'acquisto delle tecnologie e degli arredi.
Il Gruppo Maggioli, che ieri all'inaugurazione ha visto la presenza di Amalia Maggioli, consigliere delegato del Gruppo, nell'arco di due anni ha aiutato la causa con donazioni che sono arrivate a toccare il mezzo milione di euro. «Per la nostra famiglia questa donazione vuole rappresentare un contributo concreto, spinto da un forte senso di responsabilità e partecipazione, per creare valore sociale, economico e ambientale».