Intervista del Corriere della Sera Economia a Paolo Maggioli, AD del Gruppo oggi player di riferimento nel settore ICT per la Pubblica Amministrazione
Nei suoi piani per il prossimo futuro c'è la quotazione in Borsa. Si tratta del Gruppo Maggioli, la "family company" che, dal 1905 fino a oggi, prima con la carta e ora nel mondo della transizione digitale, offre soluzioni per l'innovazione tecnologica.
«La nostra è un'azienda familiare che negli anni però si è abbastanza managerializzata - ha affermato Paolo Maggioli Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo -. Per la dimensione raggiunta e il numero di collaboratori che abbiamo, stiamo immaginando, in un tempo non troppo lontano, una quotazione per continuare nel nostro percorso di crescita».
Fondata a Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, «la prima attività industriale è stata quella della produzione di banchi per le scuole. Dopo la guerra l'azienda si è trasformata, avvicinandosi al mondo editoriale, e ha iniziato ad occuparsi di registri, modulistica per Pubblica Amministrazione». Nella sede romagnola ci sono circa 500 dei 2.650 collaboratori della società, che dimostra così il suo attaccamento alle radici.
Negli anni l'attività editoriale si è sviluppata con riviste, volumi, ma si è evoluta anche in tecnologia e informatica. Dopo la guida del padre, il testimone è ora in mano a Paolo e alle sue due sorelle maggiori che hanno traghettato l'azienda verso una crescita strutturata con una forte spinta verso l'internazionalizzazione. «Oggi la parte informatica pesa per il 75%-80% mentre il restante 20-25% riguarda l'editoria più tradizionale ma sempre con un approccio più tecnologico (newsletter elettroniche, verticali digitali). Negli ultimi tre anni è stato avviato un percorso di internazionalizzazione. Siamo presenti in Spagna, Belgio, Grecia e Colombia».
Dopo essere stata da sempre il riferimento principale della Pubblica Amministrazione (fornisce ottomila Comuni), il gruppo Maggioli (che ha chiuso il 2021 con un fatturato di 210 milioni) si sta sviluppando anche nel privato che ricopre attualmente il 30% delle sue attività. «Siamo cresciuti nel tempo anche grazie alle acquisizioni di aziende e continueremo a espanderci nelle aree che riteniamo più promettenti. Tra queste c'è certamente la cybersecurity per la quale sono previste quest'anno altre due operazioni».
Fonte: Corriere della Sera Economia del 12/2/2022